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Viniplus, marzo 2017: “La natura, si sa, non fa nulla di inutile”

A Castello Bonomi il Tastevin della Guida Vitae per la Lombardia

“C’era una volta…in effetti qui ci sono tutti i personaggi di una favola: un meraviglioso castello in Franciacorta – un vero e proprio Château con tanto di villa in stile liberty -, un casato veneto, la famiglia Paladin, la principessa Lucrezia, tanto delicata ed elegante quanto solida ed eretta nelle sue radici, un vitigno caduto nell’oblio e dimenticato in un bosco incantato, e Mago Merlino, che veste i panni dell’enologo Luigi Bersini. Personaggi che hanno già trovato un autore, la guida Vitae 2017, che ha premiato il Franciacorta Extra Brut Cuvée Lucrezia Etichetta Nera 2006 di Castello Bonomi con il Tastevin per la Lombardia: riconoscimento assegnato non solo ad un vino che ha ottenuto le ambite 4 viti, ma anche ad un’azienda vinicola che ha saputo recuperare un vitigno che sembrava perduto; un atteggiamento di grande responsabilità che ha mirato alla ricerca dell’eccellenza ed è diventato un vero e proprio punto di riferimento per altri produttori.

A ritirare il premio a Milano durante la presentazione del 29 ottobre scorso Lucia Paladin, che ci ha raccontato l’intreccio tra famiglia, vino e territori, a metà tra la Franciacorta e il Veneto. Castello Bonomi sorge nella zona più a sud della Franciacorta, sul Monte Orfano nel comune di Coccaglio. Ventiquattro ettari di terreno ricco di calcare e di substrati rocciosi disposti a terrazzamento, accarezzati dalle correnti calde del Lago d’Iseo e dalla brezza della Val Camonica, con esposizione a sud e circondati da un parco secolare. “E’ stato un grande lavoro di coltivazione e di attenzione alla vite – ci spiega Lucia – realizzato attraverso un’agricoltura di precisione per cogliere l’esigenza di ogni singola pianta ed avere una produzione molto equilibrata”.

La famiglia Paladin è di origine veneta, innamorata da sempre delle bollicine; quando è approdata nel 2008 in Franciacorta ha cercato un’azienda che avesse delle peculiarità produttive e progettuali. Castello Bonomi incarnava il target ideale: un’azienda storica, con un’attenzione quasi maniacale per il rispetto dell’ambiente ed una produzione di elevata qualità. Ascoltare, conoscere e comprendere: questo è il cammino che Carlo, Lucia e Roberto Paladin decisero di percorrere approdando in Franciacorta. Umiltà, ascolto e fiducia nei vignerons che da tempo facevano vino. Una “Viticoltura Ragionata”, come viene definita dal gruppo Paladin, rivolta al contenimento degli impatti ambientali e di eventuali sprechi.

C’è voluto un lungo lavoro di affiancamento e degustazione per individuare l’obiettivo enologico di riferimento, senza alcun compromesso e con la volontà di creare prodotti che fossero espressione diretta del territorio. “In particolare si è lavorato sul Pinot Nero: non a caso il prodotto di punta di Castello Bonomi è il CruPerdu, nato da un pinot nero riscoperto quasi per caso dall’enologo nel bosco all’interno della proprietà”. Pinot Nero e Chardonnay i vitigni allevati, perfettamente con-fusi tra eleganza fruttata e complessità aromatica, tra mineralità e corpo, tra finezza e potenza. “Il Pinot Nero è il nostro enfant terrible; ad eccezione del Satèn è presente in tutte le nostre produzioni”, spiega ancora Lucia.

Lucrezia, pinot nero in purezza, dama bianca ma dall’animo nero, enologicamente parlando: carattere, personalità e struttura, in presenza di una persistenza gusto-olfattiva sorprendente. Il vino lo sa, non c’è fretta: ogni singolo atto in vigna e in cantina impatta infatti sulla longevità. Sono settanta i mesi che la cuvée passa sui lieviti in bottiglia prima della sboccatura, ma il Lucrezia 2006 ha ancora molti anni davanti a sé.

Luigi Bersini, coordinatore tecnico di campagna e maestro di cantina di Castello Bonomi, è il Mago Merlino dei giorni nostri: niente alambicchi o incantesimi per questo chef de cave, ma una grande passione ed un’attenzione al frutto, sempre al centro del processo enologico nel pieno rispetto del fattore “tempo”. Oggi la produzione annua di Castello Bonomi è di circa 150mila bottiglie: oltre due terzi sono Franciacorta, mentre la quota residua è rappresentata dai Curtefranca. Lucia Paladin conclude la nostra chiacchierata sottolineando la vocazione internazionale di Castello Bonomi. “Nonostante Franciacorta sia ancora un prodotto italiano, guardiamo costantemente ai mercati esteri come la Svizzera, la Germania, il Belgio. Il mercato che in questo momento ci dà maggiore soddisfazione è il Giappone, letteralmente conquistato dal Lucrezia, con cui stiamo definendo molti eventi per il lancio del prodotto”.

La dedica, infine, del premio a “due” Luigi: l’enologo Luigi Bersini, e il “nostro” Luigi Bortolotti, delegato AIS di Mantova e referente per la Lombardia della guida Vitae. Fu lui a tenere a battesimo il Lucrezia diversi anni fa durante la sua prima presentazione.

Ma Lucia Paladin che cosa vorrebbe nel calice se non avesse un “suo” Franciacorta? “Su dieci calici che bevo, otto sono di bollicine: se non c’è Franciacorta va benissimo un Prosecco Brut”. Lucia, d’altronde, come commenta anche il fratello Roberto, è veneta, gioca in casa, come darle torto?”

Sara Missaglia